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Riflessi di Città

INTRUSIONE NON RICHIESTA SUL LUOGO DI LAVORO


    È da un po’ di giorni che, mentre cerco d’avviare la mia giornata di lavoro, con la lettura della posta elettronica, mi appare sul monitor questa schermata: “Ciao mi chiamo Sabrina e vivo ad Imola; sono agente finanziaria, ma nel tempo libero mi piace fare la modella; le mie pose sono davvero osé e ho già posato per due calendari. Inoltre ho realizzato dei filmini molto eccitanti e chi mi ha vista dice che non cesserebbe mai di guardarmi. Aprimi e ti mostrerò cosa sono capace di fare. Sicuramente farà piacere anche a te vedermi, certo non ti deluderò!”
    Stamattina, invece, Sabrina mi ha lasciato ed è comparsa, al suo posto, la comunicazione di Barbara di Lecce, suppergiù con le stesse blandizie, e mi è venuto il sospetto che qualcuno voglia farmi uno scherzo o che i sondaggi circa le abitudini degli impiegati sul luogo di lavoro hanno consigliato questo tipo subdolo d’intrusione, pensando che uno stuzzichino del genere potrebbe ravvivare le loro ore, altrimenti davvero grigie e noiosissime. Se poi chi fornisce la paga è l’amministrazione pubblica, che ci vede finalmente incollati al computer, c’è un triplo vantaggio, per lo stress evitato, per il giudizio favorevole del nostro superiore, per la brillantezza degli occhi.
    Tuttavia, dopo aver fatto tutte queste riflessioni ed avere imprecato non poco contro la società dei telefoni, perché questo può avvenire solo con la complicità di chi da questi richiami guadagna sulle bollette telefoniche, mi sono posto il dilemma se, per eliminare la schermata non richiesta ed iniziare finalmente a lavorare, dovevo schiacciare sull’“OK”, per dire “Va bene, ho capito, adesso che mi hai rivolto la tua offerta te ne puoi andare”; oppure pigiare con la freccetta sulla “X”. Ho schiacciato sulla “X” e subito è comparsa la scritta: “Ma che fai? tu non sai cosa ti perdi!” Allora arrabbiato ho schiacciato su “OK” e la ragazzina ha incominciato a svestirsi, proprio nel momento in cui stava entrando nel mio ufficio una collega, che mi ha detto: “Vedo che te la passi bene, mi fai vedere cosa stai facendo?” Meno male che ho fatto appena in tempo a spegnere il computer, rispondendo: “Ma, niente d’importante, stavo solo scrivendo una lettera”.
    E’ chiaro che quello che ho qui sopra riferito è tutto inventato, ma non potrebbe essere che l’invenzione per una volta sia più vera della realtà?


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